lunedì 19 novembre 2012
Concato al Sociale per Aism
Domenica 25 novembre Fabio Concato sarà ospite del Teatro Sociale di Como, per un concerto organizzato da Gatti Promotion a favore della sezione comasca di Aism, l’associazione che si occupa dei malati di sclerosi multipla. L’evento benefico, che segue a quello magnifico che lo scorso anno portò sul nobile palco di piazza Verdi Paolo Conte , riporta a Como l’artista milanese dopo quasi 8 anni, l’ultima volta fu in coppia con Anna Oxa proprio al Sociale. Fin dal suo primo album, Storie di sempre del 1977, Concato ha dimostrato di essere un musicista di classe, capace di grande autoironia e sempre attento alle tematiche sociali. Un autore classico, senza tempo, che nell’album appena pubblicato, Tutto qua, si nasconde curiosamente in copertina dietro un enorme “qcode”, il nuovo codice a barre per la telefonia mobile. “E’ un’idea - racconta il cantautore milanese – di un amico che si occupa del mio sito. Io e la tecnologia non siamo esattamente in sintonia, così mi è piaciuta questa concessione alla modernità che in qualche modo mi nasconde. Anche se oggi le tocca promuoversi persino sui social. Assolutamente si. Li frequento poco, non posso rispondere a tutti. Facebook e Twitter sono strumenti difficili ai quale però non si può più rinunciare. L’altra faccia della medaglia è pubblicare il nuovo album anche nel vecchio e analogico vinile. E’ stata una fatica enorme, uno sforzo notevole per via dei costi rispetto ai numeri che si possono concedere a questa versione. Ma lo avevo promesso e ci tenevo a questo formato che rende il disco un oggetto immortale. D’altra parte si dice che per fare dischi oggi ci voglia una buona dose di coraggio. Direi che è quasi stoico, soprattutto dopo undici anni di silenzio. In questi anni ho seminato bene, fatto concerti e partecipato a molte situazioni divertenti e ho pagato pegno come tutti quelli che fanno questo mestiere. Ero speranzoso ma ignoravo che il mercato nel frattempo fosse diventato così triste. Qualche colpa alle case discografiche non la si può negare. Non stanno facendo nulla e stanno scomparendo. Ogni tanto scovano qualche “talent”, ma da tempo non sanno più investire sulla distanza e tutto si brucia in un attimo. Per i concerti la situazione non è molto migliore perché qui entra in gioco anche una crisi economica di cui davvero non si intravvede la fine. Ci rimane l’amore, quello elegante e ironico che ci canta nel suo nuovo lavoro. Io ci provo, racconto la vita, la memoria e una buona dose di malinconia aiuta la creatività di un artista. Sento la necessità fisica e morale di recuperare i valori di questa umanità in balia dello spread. Cosa vuol dire fare musica oggi rispetto agli anni ’80, quelli di Domenica bestiale, Guido piano, Sexy Tango? E’ cambiato il mondo, sono cambiato io. In quel decennio avevo voglia di farmi notare, anche se è stato un periodo ricco di una finta allegria in cui tutti, per dirla alla Giorgio Gaber, “facevamo finta di essere sani”. Oggi ho solo il desiderio di comunicare la mia vita attraverso le canzoni che sono diventate una sorta di diario che mi fa stare bene. A 10 anni dalla sua scomparsa mi piacerebbe ricordare con lei, che gli è stato amico, Pierangelo Bertoli. Tutti quelli che hanno conosciuto Pierangelo sanno che è stato un uomo raro, coerente e di una forza disarmante. E’ doloroso che in vita un artista come lui sia stato spesso dimenticato, la stessa è successo ad Ivan Graziani. E’ bello che oggi i loro figli ne tengano viva la memoria. Sanremo andrà bene con Fazio? Morandi ha fatto qualche tentativo per dare più spazio alla musica, ma soprattutto nella seconda edizione non ci è riuscito. Credo che Fabio potrebbe riuscire nell’impresa, sperando che le canzoni tornino a essere giudicate dagli addetti ai lavori. E la crisi del Tenco? Brutta storia, soprattutto se penso a fatto che la Rai non gli dedica lo spazio che meriterebbe. Maurizio Pratelli (fonte Corriere di Como)