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Il nuovo libretto del Teatro Sociale di Como, con il programma della Stagione Notte 2012/13, “Le ali dell’uomo”,  che debutta giovedì 27 settembre con l’attesa prima dell’opera lirica ”I Capuleti e i Montecchi” per la regia di Sam Brown, ha svelato un grande segreto. Il prossimo tour di Franco Battiato, a supporto del nuovo album Apriti Sesamo, atteso per la fine del prossimo ottobre, farà tappa sul palco di piazza Verdi il 6 marzo 2013. Un nuovo grande annuncio del Sociale, dopo l’anticipazione di Alice, in cartellone il 14 dicembre, che ormai da qualche anno ha abituato il suo pubblico ai nomi illustri anche nel difficilissimo mondo della musica d’autore. Dopo Vinicio Capossela e il colpaccio James Taylor, nell’anno del suo bicentenario il nobile palco diretto da Barbara Minghetti regalerà una prima assoluta per la nostra città; Battiato, infatti, non si è mai esibito sul Lario prima d’ora e la sua unica apparizione la si deve al Festival del Cinema di Como nel 2008, quando in veste di regista presentò il suo terzo film  “Niente è Come Sembra”. Il poliedrico artista siciliano, che ha festeggiato quest’anno i quarant’anni dal suo primo disco, Fetus del 1972, ha iniziato ad averi enormi riscontri commerciali dopo la pubblicazione di Patriots del 1980, disco che conteneva due brani presto diventati due classici: Up Patriots to Arms e Prospettiva Nevski. Ma è l’anno successivo che Battiato, primo artista italiano a superare il milione di copie vendute, sbanca con l’epocale La voce del padrone, un album che non ha un sola canzone sbagliata: Summer on a solitary beach, Bandiera bianca Gli uccelli, Cuccurucucù, Segnali di vita, Centro di gravità permanente, Sentimiento nuevo. Titoli che più di una generazione di appassionati ha mandato a memoria grazie alla capacità di Battiato di valicare le barriere della canzone d’autore impegnata degli anni ’70 con il suo pop colto che segnerà gran parte dei due decenni successivi. Si pensi che anche Gommalacca del 1998 raggiunge facilmente la testa della classifica dei dischi più venduti, trascinato da Shock in my town, e a tutti quei piccoli gioielli sparsi qua e là come Voglio vederti danzare, Radio Varsavia, La stagione dell’amore, E ti vengo a cercare, Chan-son egocentrique. Per non parlare di quello straordinario manifesto sull’amore che rimane La cura, canzone ahinoi spesso abusata, e l’amara quanto ancora attuale Povera Patria, tragico inno di una classe politica che non perde i propri vizi.  Prima di esordire nel terzo millennio, nel 1999 arriva anche la prima raccolta di cover, Fleurs, dove il musicista catanese si diletta con tutta la sua classe a interpretare, tra gli altri, pezzi immortali come La canzone dell'amore perduto e Amore che vieni, amore che vai di De Andrè, Ruby Tuesday dei Rolling Stones, Aria di neve  e Te lo leggo negli occhi del mai celebrato abbastanza Sergio  Endrigo, Ed io tra di voi di Aznavour, La canzone dei vecchi amanti Jacques Brel. Esperimento che si ripeterà con la stessa qualità in altri due episodi discografici nei due lustri successivi alternati ad altre opere il cui impatto lirico e musicale resterà sempre elevato. A Como, come detto, arriveranno dal vivo anche le canzoni del nuovo disco, dieci brani che avremo il tempo di ascoltare nei prossimi mesi, prima di cercare posto in una scaletta che avrà bisogno dell’aiuto di qualche medley per non rimanere orfana di pezzi insostituibili. Da ricordare che in tema di grande musica, il 20 aprile il Teatro Sociale, anche in questo caso in collaborazione con Wings, ospiterà la magistrale tromba di Paolo Freso in concerto con la sua Brass Band composta da Steven Bernstein, Gianluca Petrella e Marcus Rojas.  Maurizio Pratelli